mercoledì 7 gennaio 2009

Relazioni pericolose : società scientifiche e aziende, comunicazione ed etica, non sempre viaggiano sullo stesso binario?


Ritengo che i rapporti tra aziende agro-alimentari e società scientifiche, possono essere molto positivi e costruttivi, specialmente quando tra le due c’è un rapporto di collaborazione a 360 gradi. Già molte aziende da diversi anni hanno avviato rapporti di collaborazione con Istituti Clinici e Università, altre come Nestlè è Danone hanno creato un proprio istituto di ricerca medico scientifico, in grado di fornire un ottimo stimolo per la creazione e lo sviluppo di nuovi prodotti .
In Italia nell’ultimo anno le aziende hanno scoperto gli alimenti funzionali è cosi sono alla ricerca di un partener come le società scientifiche per meglio veicolare il loro prodotto e garantirsi maggiore credibilità. Fino al 2000 era possibile pensare il rapporto tra società scientifica e azienda in termine di semplice sponsorizzazione di un convegno, ma oggi con il passaggio dalle politiche di marketing alle politiche di branding, il rapporto tra i due soggetti deve essere più ampio, tale da trsformare il convegno in una sorta di new media per le aziende.

I diritti che l’azienda partner acquisisce in qualità di sponsor nella maggior parte dei casi sono:

In molto casi non vengono solo avviati progetti di comunicazione ma anche veri e propri progetti di ricerca medico scientifica.

Nel mese scorso, mi trovavo per caso a passare da Roma al convegno annuale della Società Italiana di Nutrizione, come lo scorso anno a Milano. Anche quest’anno campeggiava sulle aziende ospiti un marchio più degli altri, di una nota azienda italiana di recente oggetto del provvedimento dell’antitrust per pubblicità ingannevole (una decina negli ultimi anni). Quello che io mi chiedo è: una società scientifica facendosi sponsorizzare da un azienda particolarmente discussa non rischia di perdere credibilità? Il vantaggio che ne riceve l'azienda non è sproporzionato? A parte questo dubbio personale si tratta di un rapporto tra società scientifica e azienda che nasce vecchio, figlio di una cultura della comunicazione che regola il rapporto tra i due solo ad una "sponsorizzazione" non ad un progetto vero e proprio.

2 commenti:

  1. Sante verità quelle che scrivi..
    Io sono certa che tanti alimenti non vengano "spinti" perchè privi di interessi reconditi.In nome del denaro si fanno e si sono fatte cose terribili, purtroppo.La terra, diversamente, non si troverebbe in questo stato.
    Buona giornata e complimenti per l'ottima informazione che produci!
    saretta

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  2. Sono molto d'accordo con l'ultimo periodo del post ed estenderei il limite che descrivi anche al altri ambiti: il finanziamento di ricerche universitarie da parte di aziende, ad esempio. Spesso è condotto (o rischia di esserlo) più come un tentativo di "brandizzare" l'autorità accademica, cooptandone ad uso marketing l'immagine presso l'opinione pubblica, senza investire realmente (non solo in termini economici, ma anche etici)in una relazione che potrebbe avere ben altra profondità

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