mercoledì 19 marzo 2008

La città del gusto e della salute

La città di Milano fino a qualche anno fa era il luogo dove le tendenze nascevano e si diffondevano in tutto il mondo, non solo moda abbigliamento ma di stile di vita, design, musica, arte che faceva di questa città un "milieau" (contesto) unico in Europa e nel mondo. Da qualche anno a questa parte ha intrapreso un nuovo corso decisamente poco originale.

Nella delibera approvata a Febbraio dal Consiglio Comunale di realizzare la "Città del gusto e della salute" un progetto di 132.000 mq. dal valore di 19 milioni di euro. Il progetto prevede una borsa merci per il canale ristorazione, un polo artiginale per la lavorazione e congelamento di merci, un Centro Food Espositivo aperto tutto l'anno, un parco tecnologico per la sicurezza alimentare (fra un po ne avremo cosi tanti che li affiteremo ai cinesi), scuola di formazione (sarebbe meglio che funzionassero quelle che già ci sono), è uno dei tanti progetti collegato all'Expo 2015 e ai suoi finanziamenti.

Purtroppo Milano prende esempio da progetti nati altrove a Torino, Parma, Roma dove sono stati già iniziati e conclusi con successo, si sono già aperte Università per la gastronomia e città del gusto. Parma è la sede del Efsa comitato per la sicurezza alimentare europeo. Il fatto che hanno avuto successo altrove non vuole dire che lo possano avere in Milano. Ritengo che una città come Milano per trovare spunti deve guardare Barcellona, Monaco, Parigi, Londra. Questo progetto è sinonimo di una forza innovativa che si è appannata. Una marea di progetti per l'expo che non sempre brillano d'originalità e fantasia. Una classe dirigente che ricerca il consenso su cose già note, ma che però non ha la capacità di trovare risorse per la realizzazione di progetti per lo sviluppo della città e attende i finanziamenti come Palermo, come Napoli, come Bari, dimostra la sua debolezza o molto prababilmente la città non ne ha bisogno.

Se non è la città a credere e rendersi disponibile a finanziarsi i propri progetti perchè dovrebbero farlo altri? E se i soldi dell'Expo non arrivano? C'è da scommeterci che faranno di tutto, 14,1 miliardi di euro giustificano qualsiasi mossa. I progetti hanno però bisogno di continuità, una continuità di sostegno che l'expo non può garantire ma solo avviare. per quanto riguarda la città della del gusto e della salute a raccogliere l'eredità sarà il Comune di Milano e la società Sogemi che gestisce il grande mercato di frutta e verdura da anni sempre con i bilanci in rosso.

A Milano è in atto un vero e proprio boom edilizio che non ha precedenti nella storia della città, è molto interessante il parere di Beppe Grillo , questo progetto andrà a gravare su una zona già cogestionata, i precedenti non sono positivi per la città ancora non si sono dimenticati gli scheletri degli edifici che avrebbero dovuto ospitare i mondiali di calcio e poi abbandonati o trasformati , guarda caso in edilizia abitativa, dal momento che la lobby ecomomica è la stessa che ha gestito i mondiali di calcio, e ora l'Expo........ la citta del gusto e della salute, ma vedremo per la salute di chi!

7 commenti:

  1. mahh è impostato bene, ma se non viene scelta Milano cosa fanno?

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  2. sicuramente non la nostra

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  3. progetto faraonico sulla carta, mah

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  4. quello che manca secondo me è una visione d'insiem che senza ha avere tante università del gusto, tante scuole di formazione, si può meglio mettere tutto insieme e valorizzare quello che già presente c'è. Comunque i progetti per expo sono tanri e quindi non è detto che si facciano tutti

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  5. accidenti 14,1 miliardi di euro....per fare l'expo......

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  6. Gunther bella riflessione! Vivo in Spagna e sono sempre all'oscuro di quello che succede in Italia. A volte ho la sensazione che in Italia la gente e' un po' smarrita..gia' non sanno come valorizzarsi e finiscono per ripetersi...certo che dietro c'e' sempre il furbo arraffa soldi....
    Che tristezza :(
    Comunque credo che la gente di Milano dovrebbe manifestarsi contro questa speculazione edilizia, la gente dovrebbe prendere un po' piu' di coscienza e farsi sentire...invece col finire dopo di lamentarsi solamente.
    Ciao Gunther!

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  7. il problema è che la coscienza si è smarrita anche quella insieme con la creatività

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