lunedì 5 gennaio 2009

Gli antiossidanti sono inefficaci contro l’invecchiamento ?

Quando si parla d’alimenti funzionali, personalmente invito alla cautela, sia le aziende che i consumatori, non nego che potrebbero avere un ruolo nella prevenzione di alcune patologie, ma prima di abbracciare velocemente teorie e studi invito ad attendere conferme dalla comunità scientifica che spesso negli ultimi anni su molti temi ha espresso pareri discordanti. Non è solo una questione di “health claims” che tuteli i consumatori nella comunicazione. Il settore agro alimentare è un settore importante dell’economia, quante volte in passato si è promosso un certo tipo di prodotto per poi dovere fare dei passi indietro.

L’innovazione nel settore non può o non deve passare solo attraverso gli alimenti funzionali. Le opportunità di ricerca in campo nutrizionale nell’analisi del rapporto tra un alimento e lo stato di salute e benessere sono importanti ma non devono essere unico sistema di riferimento. È innegabile che vi sia un problema di comunicazione per le aziende alimentari, che non sono preparate ad affrontare gli alimenti funzionali, i quali necessitano di strumenti più vicino ai sistemi di comunicazione delle aziende farmaceutiche.

In questo giorni è stato pubblicato sulla rivista medico scientifica Journal Genes and Development uno studio condotto da David Gems, presso l 'University College di Londra, il quale ha dimostrato che supplementi antiossidanti ( in particolare di Vitamina C ed E) è molto probabile che non abbiano alcun effetto sull'organismo come promesso .

Abbiamo i supermercati stracolmi di prodotti che contengono antiossidanti aggiunti, li hanno messi perfino nello shampoo, vengono venduti con la promessa della capacità di rallentare l'invecchiamento e di proteggere contro le malattie come il cancro. Ma la ricerca di Gems dimostra che il meccanismo molecolare su cui si basa il principio che guida le attuali conoscenze "potrebbe" essere errato. (uso io il potrebbe per cautela, lui utilizza la parole "è") .

I risultati della ricerca di Gems, coincidono con un recente studio USA sull'efficacia di antiossidanti contro il cancro cosi sostiene in un articolo del Guardian. La sperimentazione clinica su quasi 15.000 uomini, dopo aver seguito i soggetti per diversi anni, i ricercatori non hanno riscontrato alcuna differenza statistica del numero di casi di tumore tra i coloro che prendevano i supplementi e a chi veniva dato un placebo.

In attesa di ulteriori ricerche e riscontri inviterei le aziende a una maggiore cautela e ad una minore comunicazione romboteante, in sintesi se acquistate le prime pagine delle riviste per farsi pubblicità (n.d.r 100.000 euro) dicendo che i vostri prodotti sono ricchi di milioni di antiossidanti che rallentano l'invecchiamento, cosa potrebbero pensare le persone se la tesi di Gems fosse confermata fra qualche tempo? La comunicazione su alimenti funzionali richiede anche una maggiore misura.
Fonti: (Journal Genes and Development, Institute of Healthy Ageing London, Guardian).

7 commenti:

  1. Grazie Gunther,
    era molto interessante. Articoli come questo sono utilissimi.
    A presto!

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  2. Condivido ciò detto da Carolina, molto interessante!
    Aggiungerei che le pubblicità che parlano con enfasi di anti ossidanti mi hanno anche un po sfrantecato i...biiip!!!

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  3. visto quello che costano io ci andrei cauta anche nell'acquisto, ci sono prodotti con antiossidanti che costano molto ho visto delle barrette di cereali e frutta a 30-40 euro al kg. se poi non fanno nulla....meglio che mangio frutta e verdure fresca non costa cosi tanto!!

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  4. Nel caso positivo come in quello negativo il rischio di generalizzare è sempre dietro l'angolo. La categoria degli "antiossidanti" è molto eterogenea per tipologia di molecole e per meccanismo d'azione. Per capirci, Vitamina C ed E e polifenoli, ad esempio, sono classi ben differenti tra loro e l'efficacia (o l'inefficacia) di una non per forza ricade sulle altre. Ma si sa, al mercato (cioè a tutti noi) piacciono le cose semplificate.

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  5. grazie meristemi per il contributo "tecnico" molto apprezzato , so che è un argomento più vasto e complesso di quanto abbia tentato di semplificare

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  6. L'arte della comunicazione vorrebbe che la semplificazione non si traducesse per forza in una perdita di contenuti, di significato. In questo senso all'interfaccia tra ricerca/marketing/informazione al consumatore c'è ancora moltissimo da fare, da parte di tutti i possibili attori (ricercatori, aziende, consumatori).

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  7. non posso che firmare quello che dici

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